Per la FAO il futuro è nel Tè Verde

«Una tazza di tè per la sicurezza alimentare». È questa la campagna lanciata dalla Fao che chiede ai paesi produttori di aumentare il consumo interno della bevanda in modo da poter allargare le dimensioni delle piantagioni da tè e mantenere stabili i prezzi.

In un rapporto pubblicato dall'agenzia dell'Onu per l'alimentazione che ha sede a Roma, si sottolinea che si prevede che nei prossimi 10 anni il mercato del tè verde è destinato a crescere più velocemente di quello del tè nero.

Nel rapporto poi si spiega che non si prevede che i mercati nei paesi importatori - come i tradizionali grandi consumatori come Gran Bretagna e Russia - possano espandersi troppo dal momento che è già saturo.

Mentre, sottolineano gli economisti della Fao, sono proprio i mercati interni dei paesi produttori a mostrare importanti potenzialità di crescita.

«La portata dell'aumento di consumo nei paesi tradizionalmente importatori, come Gran Bretagna e Russia, è nettamente limitata, ma nei paesi dove viene prodotto il consumo pro capite di tè è molto più basso e quindi vi sono molte più potenzialità di espansione» spiega Kaison Chang, segretario dell'«Inter-Governmental Group on Tea» della Fao.

Nei paesi maggiori produttori, in Asia e Africa, si beve infatti appena un decimo del tè che viene bevuto nei paesi importatori, si legge ancora nel rapporto.

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