The, Thè o Tè?


Di seguito una lettera inviataci da un nostro socio che, con il suo consenso, pubblichiamo.

"Vorrei chiedere un chiarimento al Prof. Bertona: l'altro giorno ho scritto una mail al Prof. Livio Zanini, dell'Associazione italiana cultura del tè, in cui gli chiedevo di poter visitare la biblioteca dell'associazione. Tuttavia mi ha fatto notare che, a differenza di quello che mi è stato comunicato durante il corso di Ademathè, la dicitura 'thè' sarebbe un errore grammaticale in quanto inesistente nella lingua italiana.

Per correttezza e trasparenza vi riporto l'enunciato di Livio:
Mi permetto come ultima cosa di farle presente che in italiano corrente il nome della straordinaria bevanda si scrive "tè". E' diffuso anche il nome "thé" con l'acca e l'accento acuto alla francese. La parola "thè" con l'acca e l'accento grave non esiste.

Eppure, se non ho compreso male nel precedente corso, il Prof. Bertona spiegò che il nome della bevanda si può scrivere correttamente, secondo la normativa italiana sull'etichettatura degli alimenti, in tre differenti modi: Tè, The, Thè.

Mi auguro riusciate a sciogliere questo dilemma..." 

Claudio C.

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Gentile Claudio, La ringrazio innanzi tutto per avermi contattato e Le confermo fin da subito quanto da me dichiarato durante il corso, ossia che in italiano è corretto scrivere , The, Thè e anche la normativa italiana sulla etichettatura degli alimenti, ammette tutte e tre le grafie.

In merito poi all'affermazione di Livio, secondo cui “La parola thè con l'acca e l'accento grave non esiste” mi sembra, a dir poco, azzardata.

Ma facciamo un breve excursus storico sul termine in questione.

Già nel 1700, nel nostro Paese, erano utilizzate entrambe le versioni, sia senza l'h (te)
sia con l'h (the), anche se c'era una certa predilezione verso questa ultima, ossia the, perchè il termine te, per indicare la bevanda, era, a quell'epoca, spesso scritto senza alcun accento.

Il Vocabolario Italiano Latino per uso degli studiosi di belle lettere, pubblicato nel 1751, alla voce Te (scritto senza accento), riporta:

Te, arboscello, che nasce nel Giappone e nella Cina, the.

Il Dizionario botanico italiano, pubblicato nel 1858, alla voce non fornisce nessuna definizione, ma rimanda addirittura alla parola Thè, con l'h e l'accento grave.

Il Vocabolario Etimologico di Pianigiani, uno dei più famosi vocabolari etimologici italiani, edito per la prima volta nel 1907, riporta:

Tè e Thè. Arboscello che cresce nella Cina e nel Giappone e le cui foglie servono a fare una gradevole infusione.

Anche ai giorni nostri, tutti i più classici e prestigiosi dizionari italiani, riportano la parola in tutte e tre le sue grafie:

Sabatini Coletti
The vedi Tè
Tè meno frequente The

Gabrielli
The vedi Tè

De Agostini
The vedi Tè
Tè o The

Garzanti
Tè o The

Zingarelli
Thè vedi Tè
Tè o Thè

Devoto Oli
The, grafia meno corrente per Tè

Treccani
The, Tè e Thè
Tè meno comune The o Thè


Mi sembra evidente, pertanto, che nella lingua italiana, tutte e tre le versioni siano sempre state utilizzate e ammesse, così come del resto lo sono ancora oggi.

Sicuramente, la grafia è quella più diffusa, ma anche le altre due, Thè e The, sono, senza dubbio alcuno, corrette.

Marco Bertona

6 commenti:

viandante ha detto...

Una spiegazione molto interessante ed approfondita che basa le sue ragioni su una serie di indiscutibili ed autorevoli fonti storiche.
Curiosità soddisfatta!
Grazie.

Claudio

Pierpaolo ha detto...

Tiè!

serena ha detto...

ottima spiegazione. grazie :) Ad ogni modo, detesto leggere "the" ..

Anonimo ha detto...

Interessante spiegazione. Anch'io preferisco l'uso di "tè" al posto delle altre due grafie.
Ad ogni modo, il problema ricade nel fatto che si tratta di una parola d'uso comune italiana come "caffè", "limonata", "aranciata" e pertanto dovrebbe essere costituita da sillabe italiane. Dato che la sillaba "the" non esiste nell'italiano comune, la corretta grafia sarebbe "tè".

Anonimo ha detto...

Sono un caporedattore e, come tale, venero la lingua italiana. Ho letto i commenti sulla grafia di tè e confermo che la dicitura più corretta è proprio la forma “tè”. I dizionari riportano anche “thè“ e “the” come forme meno comuni, ma rimandano comunque a “tè” come voce principale e consigliata, come riporta anche l'Accademia della Crusca: «tè indica la bevanda (ed è preferibile a the e thè)». Se dobbiamo dare una preferenza, quindi, va sicuramente a “tè”.

Michæl Dallera ha detto...

Io trovo che le forme con l'H siano a dir poco assurde. E se fosse per me le considererei sbagliate senza se e senza ma. La lingua italiana ha abolito dallo standard grafico tutte le H etimologiche già da secoli. Se no scriveremmo Hospedale, Havere, Adhesivo, Coherente...
L'uso della H in "the" (scrivere "thè" con l'accento è superfluo, ridondante) risulta quindi anacronistico e, se consideriamo che l'H si trova solo nella derivazione in francese del termine originario cinese, è anche sbagliato perché non è etimologico. L'H in italiano per questo termine è assolutamente inutile e quindi, a mio avviso, sbagliata. Per cui per me, e sottolineo "per me", l'unica forma accettabile di scrivere il nome di quella pianta è "tè" (derivando poi dalla pronuncia di 茶 [ʧa] o [da]).